Cosa abbiamo individuato

 

Lo zoo safari di Ravenna è un’iniziativa imprenditoriale privata della società ALFA 3000 s.r.l.
All’interno sono rinchiusi oltre 450 animali, esposti al pubblico che può osservarli dalla propria automobile o con un apposito trenino:

• antilopi, bisonti, cammelli, cervi, daini, dromedari, emù, fenicotteri, gnu, lama, mucche delle Highlands, orici dalle corna a scimitarra, struzzi, yak e zebre contenuti dalla recinzione esterna che delimita l’area
• giraffe, ippopotami, leoni, tigri e l’unico elefante → confinati in spazi più limitati circoscritti da recinzioni e fossati
• babbuini → inseriti all’interno di una voliera a cui si accede obbligatoriamente con un altro apposito trenino
• lemuri → rinchiusi in un’altra voliera appena inaugurata
• cani della prateria, asini, capre, galline, pecore, tartarughe e pony → collocati in alcune zone recintate
• pappagalli e diversi uccelli rapaci → utilizzati in alcuni spettacoli

Lo zoo safari è destinato ad ampliarsi, è prevista difatti per questa stagione l’apertura di:
• un rettilario con coccodrilli, iguane, pitoni, boa, varani
• un acquario per pesci e crostacei

PROVENIENZA DEGLI ANIMALI

Abbiamo richiesto all’ufficio CITES del Corpo Forestale dello Stato, al Comune e all’A.U.S.L. di Ravenna copia dei documenti che attestassero la provenienza degli animali, ma non possiamo averne accesso perché sono di proprietà della società ALFA 3000.

Tutti gli esemplari provengono da precedenti condizione di cattività e nonostante sia impensabile un loro rilascio in natura perché non sopravvivrebbero, la loro detenzione nello zoo safari è un vero e proprio business che riguarda:

• animali provenienti dai circhi non più impiegati negli spettacoli, che saranno a loro volta sostituiti da altri animali addestrati ed esibiti contro la loro volontà e contro la loro natura in spettacoli eticamente molto discutibili. I circhi così trovano nello zoo safari una comoda soluzione per sbarazzarsi di animali ingombranti e a loro non più utili e contemporaneamente lo zoo safari può esporre nuovi esemplari mantenendo alta l’appetibilità turistica. Eloquente il fatto che alcuni esponenti della società ALFA 3000 figurino anche all’interno del circo Medrano.

animali provenenti da altri giardini zoologici, molto probabilmente lo zoo safari di Fasano in provincia di Brindisi di proprietà della stessa società ALFA 3000 e da cui sembrano provenire la maggior parte degli animali. Negli anni precedenti la realizzazione della struttura di Ravenna all’interno dello zoo di Fasano numerose specie ospitate sono state fatte accoppiare e si sono riprodotte, i nuovi nati sono condannati a trascorrere l’intera vita in cattività

PROBLEMATICHE RISCONTRATE

VISITATORI CHE PORGONO CIBO AGLI ANIMALI
Ciò che ci ha colpito maggiormente è stata la voliera in cui sono rinchiusi i babbuini, limitrofa alla zona ristoro da dove proviene una musica assordante e sicuramente fastidiosa per questi animali. Appena comincia la visita guidata i babbuini assalgono il trenino, per ricevere patatine e pop corn che i visitatori gli offrono mentre il personale dello zoo incita a dar loro da mangiare.

ELEFANTE CON COMPORTAMENTI STEREOTIPATI
Abbiamo filmato l’unico elefante detenuto più volte e in tutte le occasioni ha mostrato essere vittima di comportamenti stereotipati. Un dondolio costante del corpo, segno di un grave malessere fisico e psicologico che sappiamo appartenere a quegli individui che hanno vissuto tutta la loro vita in uno spazio eccessivamente limitato.
In questo video diffuso da Animal Amnesty, vengono mostrati gli elefanti rinchiusi all’interno del circo Medrano in cui sono ben visibili le conseguenze di questa reclusione.

ESIBIZIONI CON PAPPAGALLI E UCCELLI RAPACI
Questi spettacoli vengono presentati come incontri didattici ma in realtà non vi è nulla di istruttivo nel guardare questi animali compiere esercizi e acrobazie o mentre sono incatenati al braccio di un operatore dello zoo. Simili esibizioni ricalcano una mentalità improntata su un rapporto poco rispettoso delle loro esigenze etologiche.

CARENZA DI RIPARI
Per gli animali costretti in cattività è fondamentale avere a disposizione delle zone per nascondersi e non essere costantemente osservati. Gli esemplari qui rinchiusi invece difficilmente possono sottrarsi allo sguardo del pubblico e ciò peggiorerà nei mesi estivi, con l’aumento dei visitatori.
Il contatto con gli animali viene inoltre incentivato: gli addetti dello zoo distribuiscono il cibo al centro della strada percorsa dalle auto per farli avvicinare.

ANIMALI APATICI
La maggior parte degli animali si presenta notevolmente apatica, priva di reazioni, in uno stato d’indifferenza generale che sembra abituale. Questo è probabilmente dovuto alla mancanza di stimoli che la reclusione negli zoo comporta e dal passato di cattività di questi animali, sovraesposti alla presenza umana al punto di desensibilizzarsi alla stessa.

MANCANZA DI VEGETAZIONE ADEGUATA
Ciò che colpisce durante una visita allo zoo safari di Ravenna è la penuria di alberi e di vegetazione con conseguente scarsezza di zone d’ombra. L’ambiente si presenta completamente spoglio e gli animali possono ripararsi dal sole o dalle intemperie solo stazionando sotto alcune tettoie.
Alcuni alberi sono protetti da una recinzione metallica per impedire che gli animali si nutrano della  corteccia. Abbiamo trovato molte reti parzialmente mangiate, con conseguente rischio per gli animali di ingerire pezzi metallici appuntiti.

CLIMA INADATTO
Lo zoo safari di Ravenna non potrà offrire condizioni climatiche ideali per gli animali esotici ospitati poiché il luogo non è quello di origine. Questo soprattutto durante l’inverno per le specie il cui habitat naturale è estremamente più mite e nonostante la presenza di locali riparati.

ASPETTI EDUCATIVI E DIDATTICI
Molte persone si recano nei giardini zoologici perché vogliono vedere animali selvatici che altrimenti sarebbero difficili da osservare, famiglie con bambini sono i principali fruitori.
Se pannelli espositivi e percorsi guidati possono dare informazioni sulle specie ospitate, la vista di un animale in cattività insegna sempre e prima di tutto che questa condizione lo mortifica stravolgendone istinti, abitudini ed esigenze.
Non vi è nulla di educativo nel vedere un animale confinato in uno spazio limitato lontano dal proprio habitat naturale. Informazioni sull’etologia e il comportamento delle varie specie possono essere reperite anche con una semplice ricerca sul web o tramite documentari.

ASPETTI SCIENTIFICI
Oggi tutti i giardini zoologici si fregiano di una parvenza scientifica sostenendo che partecipano a ricerche finalizzate alla conservazione e al ripopolamento di specie a rischio estinzione.
Premesso che il rilascio in natura di animali nati negli zoo si è rivelato un completo fallimento, gli obiettivi si riducono ad allevare animali per mantenerli in cattività, come i due cuccioli di tigre da poco nati allo zoo safari di Ravenna.
Ci chiediamo che senso abbia preservare il ricordo biologico di una specie conservando alcuni esemplari come se fossero vere e proprie esposizioni viventi di un museo, in una lettura del problema completamente antropocentrica e spoglia di ogni considerazione morale.